Alvaro Peppoloni
Le notti di Spoleto sono silenziose e rumorose insieme, sono frementi di segreti celati e passioni negate, di attese e di sussurri. Vicoli stretti, strade vuote, un’atmosfera sospesa. Ma anche il silenzio più fermo nasconde un palpito trattenuto. Così, nell’ombra della notte di Spoleto, davanti a timidi focolari, si consumano in un sussulto le parole mai dette. Le opere di Alvaro Peppoloni trasmettono tutte le vibrazioni di quelle notti silenziose, perché lui ne conosce le voci.
Alvaro Peppoloni, è nato a Spello nel 1951, ma da anni vive e lavora a Spoleto. Dopo aver dedicato un lungo periodo alla tecnica a olio, l’artista oggi pone nuovamente la sua attenzione ai primordi della storia dell’arte e del suo cammino artistico, quindi all’affresco. Egli conosce ogni segreto della pittura murale, che traduce con proprietà tecnica per adattarli alla tavola: con movimenti decisi stende l’intonaco sulla superficie della tavola levigata e, mentre esso si essicca lentamente, macina i colori, preparando le varie gradazioni di tono, da usare con setole morbide.
Attraverso tinte delicate, calde e variamente sfumate l’artista reinventa il suo mondo. Un mondo puro, armonico ed essenziale, che del reale ha solo l’idea. Esso si compone di forme geometriche dai contorni decisi ma mai netti, perché creati accostando i colori e le loro diverse tonalità. Del Perugino e della scuola umbra si vedono le tracce nei toni dolci e incantati, quasi fiabeschi.
Ma se gli antichi maestri descrivevano con minuzia d’ascendenza fiamminga ogni particolare, Peppoloni se ne distacca e volge il suo sguardo alla corrente metafisica, a Giorgio De Chirico, a Carlo Carrà. A loro s’ispira per creare quei paesaggi sospesi e senza tempo. Egli non cura i dettagli, non scende mai nel particolare, ma dà una visione d’insieme avvolta da un’atmosfera mistica. È la sintesi che cerca, e trova. L’artista suggerisce l’immagine, lasciando a noi il compito di scoprire il resto.
Dell’Umbria racconta i paesaggi, i colori, gli odori, i sapori, nel loro variare insieme alle stagioni. In autunno la sera si tinge di rosso, per poi inoltrarsi nei blu più intensi della notte. Mentre in primavera e in estate le dolci colline risplendono dei fiori da cui vengono invase. Nelle sue opere Peppoloni riporta le emozioni che i ricordi d’infanzia e i luoghi in cui vive gli trasmettono. Sono attimi di vita felice e spensierata, passati osservando il tepore di una giornata di sole, ma anche momenti di riflessione e solitudine.
Dal 2012 collabora al progetto di Musuealizzazione con la Fondazione Archivio Storico.