Fernando Botero
La sua produzione giovanile fu influenzata dall’opera di J. C. Orozco, D. Rivera, D. A. Siqueiros; nel 1952 intraprese viaggi di studio in Francia, Spagna (dove frequentò l’Academia de San Fernando a Madrid) e Italia, dove studiò la tecnica dell’affresco all’Accademia di S. Marco a Firenze; fu quindi in Messico (1956). Dal 1960 si stabilì a New York, quindi (dal 1973) a Parigi. All’inizio degli anni Sessanta la sua opera risentiva dell’espressionismo astratto (Mona Lisa, 1961, New York, Museum of modern art), ma negli anni seguenti B. definì il suo stile, caratterizzato dall’uso di forme tondeggianti e gonfiate, in figurazioni spesso ironiche o sottilmente caricaturali (La famiglia del presidente, 1967, New York, Museum of modern art). Dagli anni Settanta si è dedicato anche alla scultura, riproponendo il suo stile nella terza dimensione. Le sue opere sono state esposte in varie personali, tra le quali: Firenze, Forte Belvedere (1991); Parigi, Champs-Élysées (1992-93); Washington, Art museum of the Americas (1996); Santiago del Cile, Museo Nazionale di Belle Arti (1997); Lugano, Museo d’arte moderna (1997); Firenze, Piazza della Signoria, Piazzale degli Uffizi e Sala d’Arme di Palazzo Vecchio (1999). Grazie alle cospicue donazioni di B. (opere sue e degli artisti da lui collezionati), nel 2000 sono stati inaugurati a Bogotá un museo a suo nome e a Medellín il progetto culturale noto come Ciudad Botero, che comprende anche il rinnovamento del Museo de Antioquia. Più recentemente, in concomitanza con l’ottantesimo anniversario della nascita, è stata allestita a Pietrasanta la mostra Fernando Botero: disegnatore e scultore (2012), in cui sono state esposte ottanta opere provenienti dalla collezione privata dell’artista, mentre presso il Museo de Bellas Artes di Bilbao l’artista colombiano è stato celebrato con l’antologica Fernando Botero. Celebración.