Francis Bacon
A Londra, dal 1925, abbandonò gradualmente l’attività di decoratore di interni per la pittura. Si impose all’attenzione internazionale dopo la seconda guerra mondiale, mantenendo una posizione isolata nella sua ricerca che, pur svolgendosi nell’ambito figurale, non cade mai nel racconto o nell’illustrazione. Distorsione, frammentazione, isolamento dell’immagine sono i mezzi pittorici che in un nesso complesso di associazioni e operando su varie fonti (poesia, dramma, dipinti di altri autori, fotografia) creano presenze angosciose, aggressive e violente. La critica ha spesso messo in evidenza i rapporti della ricerca di B. con il nichilismo, l’esistenzialismo, la psicanalisi, e in particolare la sua affinità con posizioni al margine del surrealismo (A. Bataille). Oltre che di numerosi ritratti e autoritratti, è autore tra l’altro, delle seguenti opere: Three studies for figures at the base of a Crucifixion, 1944, Londra, The Tate Gall.; Study after Velasquez’s portrait of Pope Innocent X, 1953, New York, coll. priv.; After Muybridge – Study of the human figure in motion, 1965, Amsterdam, Stedelijk Mus.; Triptych inspired by the Oresteia of Aeschylus, 1981, Londra, Marlborough Coll.