Illustrazione
La storia dell’illustrazione, come complemento e commento a testi scritti, è antica quanto la scrittura stessa. Riservata, presso gli egizi, ai testi religiosi, l’illustrazione mantiene anche presso i romani una funzione decisiva nell’arricchimento e nel completamento dei testi scritti. Il ruolo dell’illustrazione muta e cresce con l’introduzione del volume rilegato, che soppianta nel Medioevo il tradizionale rotulo, e si arricchisce di splendide miniature: un singolare ibrido tra le due culture è rappresentato dagli Exultet, di cui si conservano alcuni esemplari nei Musei Diocesani di Pisa e di Bari. Questi rotuli, utilizzati tra VII e XI secolo nelle celebrazioni della Pasqua, portavano il testo scritto della preghiera sul lato del foglio che veniva letto dal celebrante, posto in alto sul pulpito, mentre sull’altra faccia della pergamena scorrevano le ricchissime illustrazioni, che – srotolate durante la recitazione religiosa – avevano lo scopo di commentare il testo e di educare al suo contenuto, nella maniera più chiara possibile, gli ascoltatori. Se la miniatura guarniva, in alcuni casi, i volumi con immagini divaganti rispetto al loro contenuto, l’illustrazione manteneva un’importanza assoluta nei testi scientifici, come i tacuina sanitatis, che dovevano riprodurre fedelmente elementi della natura, del corpo umano e procedimenti terapeutici. L’invenzione della stampa e la diffusione del libro unifica i destini dell’illustrazione e quelli dell’incisione: a monte della riproduzione meccanica è comunque previsto l’intervento dell’artista, il cui lavoro procede in sintonia con quello dell’autore del testo. Se le illustrazioni di testi letterari mantengono intatto il loro fascino e la loro suggestione, nel caso dei testi scientifici – ad esempio dei fondamentali volumi di anatomia di Vesalio, realizzati a stampa a metà del Cinquecento – il peso dell’illustrazione era ancor più determinante e significativo di quello del testo scritto: è quindi verosimile che le splendide tavole illustrate fossero realizzate dall’artista sotto la diretta supervisione dell’autore, unico depositario del sapere necessario a portarle a termine.