Smalto
Pasta vitrea, generalmente policroma, che si applica mediante fusione a superfici metalliche. I procedimenti principali di lavorazione degli smalti sono il cloisonné, lo champlevé e lo smalto dipinto. Il cloisonné consiste nel riempire di smalto piccoli alveoli formati saldando sbarrette di metallo sul supporto. Gli alveoli sono delimitati da listelli detti cloisons o da fili metallici. Questi listelli sporgono leggermente dal piano e formano, tramite il gioco creato dai differenti smalti colati nelle piccole cavità, disegni di vario genere. Nello champlevé gli alveoli sono direttamente ricavati sulla lamina metallica Questo procedimento offre una più vasta possibilità di figurazione. Una variante dello champlevé è la tecnica della basse-taille che utilizza smalto colorato traslucido, a differenza delle altre tecniche citate che utilizzano in prevalenza smalti opachi. La semi-trasparenza dello smalto, posto su una superficie lavorata a bassorilievo, crea un gioco di chiaroscuri in superficie. Lo smalto dipinto consiste, invece, nell’incidere leggermente una lastra metallica sulla quale si stendono direttamente i colori sul supporto in strati e cotti separatamente in quanto gli impasti dei colori hanno diverse temperature di fusione. L’uso dello smalto risale all’incirca al I sec. a.C. applicato soprattutto all’oreficeria. La tecnica del cloisonné era conosciuta già dai tempi degli egizi e dai greci. Tra le più famose opere prodotte tramite la tecnica delbasse-taille vi è la saliera di Benvenuto Cellini creata nel 1543 per Francesco I.