Stampa offset
Il metodo di stampa in offset è l’espressione moderna della litografia. nel 1904 lo statunitense Rubil scoprì accidentalmente che il rivestimento di gomma del cilindro di una macchina da stampa era in grado di trasmettere, con sufficiente accuratezza, una controstampa rovesciata dell’impressione ed ebbe l’idea di utilizzare questa proprietà per la stampa indiretta. la stampa offset prevede il passaggio dell’inchiostro non direttamente dalla forma litografica al supporto, ma indirettamente, attraverso una superficie intermedia di gomma che ha il vantaggio di trasferire l’inchiostro non soltanto sul supporto cartaceo, ma anche su materiali di altro tipo, che non possono essere stampati in modo diretto (per es. la plastica e il metallo). inoltre, poiché il caucciù aderisce perfettamente alla superficie da stampare, la qualità della stampa risulta molto più nitida. esistono vari modelli di macchine per la stampa offset: quella cilindrica a foglio è la più diffusa e disponibile in diversi modelli in grado di stampare su diversi formati di carta, dal 25×35 centimetri al 140×200, ma esistono anche macchine piane con sistema di voltura che consentono di stampare 8 colori, quattro su un lato (bianca) e quattro sull’ altro (volta), ma esistono anche macchine con 10 “gruppi” a voltura in cui due vengono usate per la vernice di sovrastampa. la offset è oggi il processo più diffuso, con un’ampia gamma di macchine di varie dimensioni e tipologie per l’impiego in piccole aziende artigiane o in grandi complessi poligrafici.